lunedì 2 gennaio 2017

Nota storica di Nicola Zitara (1).


«In verità la storia patria, quella che si legge sui libri degli storiografi italiani, è una sequela di falsità e omissioni.  Pensate, per fare solo un’altro esempio, che tra il 1868 e il 1890, il governo del re Savoia dovette ricostruire interamente la flotta distrutta dagli austriaci nella Battaglia di Lissa. Voleva farlo a Sampierdarena (GE), ma gli ingegneri (per esempio il milanese Giuseppe Colombo) chiarirono che solo a Castellammare di Stabia (NA) c’erano attrezzature e maestranze capaci di simile impresa. Da Castellammare uscì la flotta più moderna del mondo. 
Bene, Castellammare fu subito liquidata e l’Italia s’impegnò a costruire La Spezia. Un borgo di 3.000 abitanti, già al Censimento del 1901 ne contava più di centomila. 
Questa è l’Italia. 
Un elemento fondamentale del programma di Cavour fu l’intento, consapevole e deliberato, di liquidare il Sud economicamente e asservirlo culturalmente al Nord. Concepito e messo in opera da lui stesso, il progetto fu portato a una prima conclusione dalla Destra Storica, proseguito poi da Depretis, Cairoli, Crispi e Giolitti, quindi ancora da Mussolini, De Gasperi ed Einaudi. Forse Fanfani e Nenni avrebbero voluto cambiare rotta, ma la Confindustria e i sindacati – avallati dal Pci, La Malfa e De Martino – li bloccarono. 
Ne consegue, che siamo ancora una non-nazione. Il Sud, da quando il Nord lo ha conquistato, è stato squalificato sia nell’immagine che nella capacità produttiva. I padani, per svilupparsi, volevano un popolo di iloti, e lo hanno avuto. Hanno regalato ai ricchi le terre della Chiesa e il Demanio pubblico, hanno prezzolato i politicanti, hanno scatenato il clientelismo, hanno inaugurato il notabilato, hanno escogitato l’assistenzialismo, hanno governato simultaneamente coi Carabinieri e con la Mafia. E coi partiti e i sindacati nazionali hanno falsificato lo scontro politico. 
Il Meridione è oggi un paese che si identifica solo per negazione. I meridionali sono italiani negati dalla stessa Italia. 
L’obiettivo, tuttavia, non è la rivalutazione dei Borbone. Il problema è un altro: far sapere finalmente a tutti, e in primo luogo agli stessi meridionali, sui frutti di quali saccheggi e razzie piemontesi e nordiste è stata edificata l’Italia. Su quali costi vivi, a carico del popolo meridionale, essa va avanti prosperosamente. A spese di chi si europeizza e si eurizza».

Nicola Zitara (fu scrittore e giornalista calabrese).